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Ciao Squiddizzi,
ci avviciniamo a Pasqua. La luce cambia, il tempo si dilata, le giornate si allungano e gli equilibri si spostano di nuovo, impercettibilmente.
Nel frattempo, qualcosa si è concluso – e qualcosa si è aperto.
Segni di Folklore
Sabato scorso si è chiusa la residenza di Cecilia Sammarco nel quartiere di San Gaetano–Massa, una tappa del Laboratorio Sperimentale Permanente di Cosmo – Cosenza Micromondi.
Un processo silenzioso ma continuo, fatto di ascolti, attraversamenti e appunti visivi. E che oggi si sedimenta su due serrande della piazza, con un’opera pittorica ispirata alla figura di Santa Rita – riscritta attraverso simboli popolari, devozioni quotidiane, immagini emerse dal quartiere.






Intorno all’opera, una serata fatta di presenze, sapori e piccoli gesti intrecciati al racconto.
Un tagliere come estensione della pittura: due calici di Tenuta del Travale, i salumi e formaggi della Salumeria Occhiuto, il pane di Criscia modellato come le rose del murale. Insieme: una zine sul processo, una tovaglietta serigrafata, un santino in stile retablo.
Il dj-set di Egeeno ha accompagnato l’intera serata, tessendo suoni e immagini in dialogo con la ricerca visiva sviluppata durante la residenza.
Il servizio del TGR Calabria racconta l’intervento pittorico di Cecilia Sammarco nel quartiere San Gaetano–Massa, tra immagini dell’opera, parole dell’artista e frammenti della serata condivisa.
Nel servizio anche la mostra “Fragili sospensioni” di Giovanni Fava alla Galleria Ellebi, che ha abitato lo stesso tempo e la stessa energia, nel cuore del centro storico.
Un piccolo documento per rivedere – o scoprire – cosa è successo.
Guarda il video qui:
La Casa di BelMondo riapre
Grazie al bando Culture Moves Europe
Mentre una residenza si chiude, un’altra comincia a muoversi.
A Belmonte Calabro ha preso il via la nuova residenza sostenuta da Culture Moves Europe, tra le stanze di Casa Belmondo, oggi spazio di studio, convivenza e sperimentazione.
A viverlo, per le prossime settimane, artistə provenienti da percorsi e geografie diverse:
Julia Rosner, Esmée Maluta, Keerthi Basavarajaiah, Antonella Fittipaldi e Nico Angiuli.
Ad accompagnare il percorso Luke Vouckelatou, parte del gruppo di lavoro che fa da host insieme a La Rivoluzione delle Seppie.
Insieme, esplorano il tema “the map changes the territory”, costruendo una cartografia fatta di ascolti, cammini, pranzi condivisi, relazioni impreviste.
Un laboratorio che mette in discussione le forme classiche dell’abitare e della ricerca, e prova a inventarne altre. Più porose, più lente, più vive.
Viviamo immersi in un tempo in cui le immagini non sono più semplici supporti della parola, ma strutture autonome di pensiero, vettori di un linguaggio immediato e accessibile, capace di sedimentare significati con la rapidità di un impulso nervoso. Se l’età moderna è stata quella della stampa e del testo scritto, e il Novecento l’epoca della narrazione audiovisiva, oggi ci troviamo nell’Iconocene: un’era in cui il simbolico prende il sopravvento sul discorsivo, e il meme diventa la forma più potente di sintesi culturale.
Per questo motivo abbiamo deciso di lasciare qui un po’ di meme e immagini sparse che sintetizzano il nostro ultimo periodo, o che semplicemente ci piacciono, senza contesto.

